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Settimana scorsa Rudy Bandiera si è interrogato se valga ancora la pena aprire un blog. Probabilmente, molti utenti leggendo l’articolo si saranno spaventati, rendendosi conto di quanto sia complesso gestire efficacemente un blog che, come tutte “le cose del web”, non può contare su un futuro certo.
Alla fine, alla domanda “vale la pena aprire un blog?” la risposta di Rudy è si, purché… si rispetti il trittico tempo – innovazione – inbound marketing (in estrema sintesi).
Voglio dire la mia sul tema. Sono d’accordo, vale la pena aprire un blog: ma aggiungo un bel po’ di motivazioni forti che vi faranno dimenticare le difficoltà e vi spingeranno all’azione!
Perché si [un po’ di emozioni e crescita personale]
Stavolta lascio la concretezza al secondo posto, perché se aprite un blog farete un favore a voi stessi (a volte). Ecco 8 motivazioni forti:
1Perché vi costringe ad essere aggiornati sul vostro argomento preferito / professionale, obbligandovi a conoscere sempre più intimamente i “vostri clienti” (i lettori)
2Perché è come pettinarsi, pulirsi e vestirsi bene la mattina: è un ottima “routine” che vi permette di mostrare il meglio di voi stessi (soprattutto a voi stessi!)
3Perché se lo fate seriamente imparate organizzazione, programmazione e sicuramente costanza e spirito di sacrificio.
4Gestire un blog significa scoprire il confronto: con i lettori, con altre persone del tuo stesso settore, con se stessi.
5Alla fine, può essere visto come un modo per presentarsi agli altri così come si è, vincendo timidezza e paure.
6Può migliorare il modo di pensare. Già, perché dovrete pensare alle vostre tematiche in maniera sempre più approfondita, dettagliata e chiara. Al tempo stesso, non potrete dire “tutto” ma dovrete abituarvi ad applicare un filtro per individuare le cose maggiormente ricche di significato.
7Il blog rischia di essere il vostro migliore e più dettagliato curriculum vitae, che siate un libero professionista o un dipendente a caccia di nuove opportunità lavorative / di carriera.
Nel blog riversate tutto ciò che sapete e tutto ciò che siete in archi di tempo anche molto lunghi: meglio di qualunque foglio word o di decine di colloqui.
8Che tu lo voglia o no, farai networking, pubbliche relazioni e conseguentemente conoscerai persone (reali) che hanno molte cose da condividere con te (e tu con loro).
Perché si – qualche numero [un po’ di concretezza]
Sono del partito del pragmatismo, quindi ecco qualche numero a sostegno del blog, che sia personale o aziendale.
9Perché sembra sempre più essere uno strumento – anzi un canale di comunicazione, quasi come “una tv indipendente” – con un suo pubblico, possibilmente segmentato, e per questo motivo tanto interessante per chi ha necessità di farsi pubblicità online.
10Perché… guardate i numeri qui sotto:
La pubblicità online per come la conosciamo si rivela essere, spesso, in larghe percentuali uno spreco, noiosa. Ecco che le pubblicità contestuali, ossia quelle che appaiono in un blog / portale su una determinata tematica, sono armonicamente inserite in un contesto informativo di interesse per il lettore e riscontrano sempre più interesse.
Il suggerimento promozionale, se proporzionato e non esagerato, è tendenzialmente accettato da utenti che si trovano nel tal sito per soddisfare un bisogno informativo, senza provocare nei lettori quella “frizione” che rende il lettore recalcitrante (il concetto di “frizione” l’ho scoperto in questo bell’articolo di Francesca Mattia di PennaMontata)
11Perché le informazioni ricavate online hanno un certo “trust” [leggi “perché per avere successo online devi avere Trust“] soprattutto nei Millennials, generazione centrale per il mercato di oggi e per le decisioni strategiche di domani.
12Perché, come anticipato più volte, i contenuti online ha uno spazio privilegiato e in continua crescita (quindi se i contenuti almeno in parte li producete voi, avete un bel potere no?)
12 buoni motivi per lanciarvi. Vi bastano?
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