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Banche, servizi fiscali e fornitori di energia possono essere social? Sì, ecco come

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Vi ricordate di quando vi abbiamo raccontato come anche i brand appartenenti a settori ostici come la farmaceutica o quello medicale abbiano la possibilità di “svecchiarsi” e usare bene i social per interagire al meglio con la community?

Ecco, farmaci, medicine e servizi sanitari non sono gli unici settori a incontrare qualche difficoltà dal punto di vista del branding e della comunicazione: notevoli problemini li sperimentano anche i prodotti finanziari e i fornitori di energia.

Un po’ perché i servizi che propongono sono spesso molto tecnici e poco “social-friendly”, un po’ perché il mondo della finanza e dell’energia dà l’impressione di essere pieno di burocrazia, dati, numeri e informazioni noiose, un po’ perché, come spesso accade, i prodotti “astratti” e non tangibili sono sempre più difficili da trasmettere e comunicare.

Come abbiamo già avuto modo di dire in passato, è facile essere social quando il tuo brand vende cosmetici o gadget carini ed estetici. È un po’ meno facile se vendi consulenze finanziarie o contratti per l’energia.

Ma non impossibile! Sì: anche i brand che si occupano di finanza ed energia possono essere social friendly e usare bene i canali di comunicazione. Scopriamo come.

Cosa si aspettano gli utenti dai servizi finanziari e dai fornitori di energia sui social?

Prima di vedere insieme qualche esempio pratico di brand di questi settori che stanno facendo un ottimo lavoro sui social, cerchiamo di capire che cosa si aspettano oggi i clienti e potenziali clienti da queste aziende, in termini di comunicazione e contenuti, e su quali elementi è importante puntare per rendere più a prova di social la propria strategia digitale.

Spiegare in parole semplici concetti complessi 💡

Soldi ed energia sono questioni che interessano tutti, ma non tutti sono sufficientemente preparati sul tema o padroneggiano le competenze necessarie per destreggiarsi nell’intricato mondo della finanza o delle forniture energetiche.

Spesso, si ha la sensazione di “perdersi”, all’interno della moltitudine di servizi e proposte che vengono pubblicizzate: questa percezione può facilmente trasformarsi nel timore di rimanere fregati o di non avere il totale controllo delle proprie scelte.

Ecco perché gli utenti apprezzano i brand che sanno spiegare concetti e temi complessi utilizzando parole semplici o esempi concreti e facilmente comprensibili: meno “fuffa”, più praticità e sincerità.

Consigli utili e dritte (soprattutto di risparmio) 💸

A tutti piace ricevere dritte e suggerimenti utili per gestire al meglio i propri risparmi o per risparmiare sull’uso dell’energia domestica.

Questi consigli possono arrivare direttamente dai brand e dai fornitori, soprattutto se vengono formulati attraverso contenuti accattivanti e modalità “disinteressate”, che non danno la fastidiosa impressione di voler elargire consigli solo per vendere prodotti.

Strumenti per affrontare le difficoltà quotidiane 🛠

Il mondo di oggi è estremamente complesso e intricato, soprattutto quando si parla di soldi, economia e gestione delle risorse energetiche.

Per le persone più comuni, basta poco per tirare un sospiro di sollievo e sentirsi rasserenate e protette: un’offerta vantaggiosa, un contratto scritto in modo trasparente, un prodotto che tenga davvero conto delle necessità contemporanee, ma anche un tono di voce amichevole, rassicurante e umano, che aiuti a ritrovare un po’ di fiducia per affrontare le sfide giornaliere.

Attenzione alle sensibilità del mondo contemporaneo 💛

Clienti e potenziali clienti di oggi pongono particolare attenzione ai temi più sensibili e importanti, come il cambiamento climatico, l’equità, l’accoglienza e l’inclusione, e si aspettano che anche i brand attorno a loro lo facciano.

È davvero impensabile, oggi, per chi opera nel settore della finanza o dell’energia non includere nella propria strategia comunicativa dei contenuti o messaggi che esplicitino la posizione dell’azienda in merito a certe tematiche e facciano capire agli utenti che ciò che è importante per loro, lo è anche per i fornitori.

Uso di codici comunicativi costanti e riconoscibili 📗

Se si vuole essere sui social e si ambisce a utilizzarli bene, il minimo che si possa fare è rivalutare la propria immagine grafica e adattarla ai codici “linguistici” dei social, facendo attenzione ai formati, alla risoluzione, all’uso di font chiari e contemporanei, all’impiego di palette cromatiche studiate ad hoc per essere d’impatto attraverso uno schermo e alla selezione di fotografie o illustrazioni al passo con i tempi e che trasmettano al meglio l’anima del brand.

Essere riconoscibili, coerenti e costanti, da questo punto di vista, è imprescindibile e fondamentale.

Alcuni esempi pratici di comunicazione innovativa nei settori finanziario, fiscale ed energia

Passiamo ora ad alcuni esempi pratici, scelti non per la qualità dei servizi forniti – sulla quale non abbiamo titolo di esprimerci – ma unicamente sulla tipologia della comunicazione proposta.

La semplicità e l’immediatezza nella comunicazione integrata: il caso NeN

Il brand NeN – fornitore di elettricità e gas – è stato costruito per porsi come antitesi alla tradizionale immagine che i consumatori hanno dei fornitori e delle bollette: ha infatti un tono di voce rilassato, giocoso, trasparente, sburocratizzato.

Dal punto di vista grafico, l’identità è senza dubbio audace, colorata, dinamica, stimolante e al passo con i tempi.

La strategia di contenuti è del tutto social friendly: meme, tiktok, reel, playlist tematiche su Spotify, collaborazioni con influencer, brevi video esplicativi e tanti post informativi capaci di spiegare informazioni complesse in modo semplice e comprensibile a tutti, soprattutto ai più giovani.

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Tate: l’energia, fatta semplice

Analogo al caso precedente, troviamo Tate, che si propone di fornire ai clienti bollette chiare e una gestione del tutto rapida, facile e veloce dell’energia attraverso una singola applicazione.

A differenza di NeN, la comunicazione di Tate è meno “urlata”, giocosa o irriverente e punta di più sul minimalismo e l’uso di messaggi semplici, utili e facilmente comprensibili.

D’altronde, il loro claim è “L’energia per quello che è”, e prestano fede a questo proposito evitando di includere fronzoli, giri di parole e orpelli nella loro comunicazione e strategia contenutistica.

Sui social non sono particolarmente attivi, ma ad ogni modo è possibile notare come la loro presenza sia uniforme, coerente e votata all’esemplificare il più possibile il posizionamento e l’anima del brand.

Insomma, Tate è la versione più millennial e meno Gen Z di NeN e fa capire bene come anche i fornitori di energia possano comunicarsi in un modo riconoscibile, amichevole, contemporaneo e vicino alla sensibilità del pubblico, senza per forza “osare” troppo.

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La finanza alla portata di Millennial e Gen Z: MoneyFarm

Il target principale di MoneyFarm, servizio digitale di gestione patrimoniale, è rappresentato dalle fasce più giovani, dai 25 ai 30 anni e dai 30 ai 40: persone curiose, mediamente istruite e informate, in carriera, desiderose di organizzare al meglio i propri risparmi, ma prive del tempo o delle competenze per farlo.

Moneyfarm soddisfa le necessità comunicative del target attraverso un’estetica contemporanea e pulita, un tono ispirazionale e realistico e una strategia contenutistica volta a fornire insights, informazioni, suggerimenti e punti di vista utili, concreti, disincantati e realmente interessanti.

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Banche smart, online, che parlano ai più giovani: N26

N26 è una delle prime banche interamente online e digitali. A differenza della solita comunicazione bancaria, che punta sull’uso di colori istituzionali, su un tono di voce formale e poco personalizzato e sulla realizzazione di contenuti asettici e quasi unicamente verticalizzati sui prodotti e sui servizi, quella di N26 salta senza dubbio all’occhio.

Varietà di colori, fotografie calde e umane, un font inaspettato, un tono di voce informale e di ispirazione, ma anche molto pragmatico e trasparente.

I contenuti mirano più che altro a mostrare il lifestyle e le storie della community di giovani utenti che usano N26 e non a raccontare in modo noioso i prodotti. Si trovano inoltre collaborazioni con influencer: non c’è nulla nella comunicazione di questa banca online che sappia di “vecchio” o che sia ripetitivo.

Al tempo stesso il rischio opposto è quello di trattare il pubblico più giovane con sufficienza (vedasi alla voce “politici italiani su TikTok a settembre 2022…”).

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Fatture, commercialista e tasse a prova di social: Fiscozen

La partita iva spaventa se non la si conosce e non si hanno gli strumenti o le informazioni giuste per gestirla al meglio.

Quello dei freelance è un mondo che manda in confusione chi già lo è e allontana chi lo vorrebbe diventare, proprio per il fatto che viene percepito come estremamente complesso, macchinoso e pieno di burocrazia.

Fiscozen ha ribaltato la percezione classica: la sua comunicazione e l’immagine di questo servizio sono semplici, dirette, informative, perfino motivazionali.

Nei loro profili social troviamo infatti interviste, approfondimenti, video tutorial e grafiche esplicative.

Da un punto di vista grafico, tutti i contenuti sono coerenti, riconoscibili, contemporanei, impattanti e piacevoli: non sono troppo “urlati”, ma neanche noiosi. È un giusto equilibrio, che cattura l’occhio di chi è più giovane, ma risulta professionale anche per chi è avanti negli anni.

comunicazione fiscale innovativa e social

Conosci altri esempi di comunicazione innovativi in settori “complicati”? Segnalaceli nei commenti!

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