Oggi faccio un volo pindarico e azzardo:
qualunque utente con finalità di business dovrebbe curare il proprio canale Instagram come se fosse un sito, forse anche di più.
Dal punto di vista grafico, soprattutto, che di fatto significa sotto l’aspetto del Content Marketing, poiché su Instagram i due aspetti coincidono.
In un mare di profili tutto sommato simili, decisamente ripetitivi (vedasi il canale @insta_repeat, che banalizza proprio la ripetitività e la scarsa originalità di molti utenti su Instagram), differenziarsi significa ottenere la propria visibilità naturale e virale, in un Social Network perfetto specchio di una società che si nutre di modelli esemplari e irraggiungibili, che ama esibire, confrontare e stupire.
Serve qualche spunto? Eccoli serviti:
- Si può decidere di puntare forte su un proprio stile, esasperandolo quasi, estremizzandolo. Come fatto da Ana Marques, che pubblica immagini quasi oniriche, o da Numero Magazine, che utilizza la stessa tecnica di rappresentazione e di organizzazione dei contenuti per esprimere concetti opposti.
- @juniperoats e @facesdeumreflexo, invece, decidono di sviluppare un discorso unico, continuo. È un vero e proprio storytelling in immagini e video, che si sviluppa su una trama di fondo. Non ci sono più foto a sé stanti, è quasi un puzzle composito e armonico.
- @sarah_peretz ha il grande merito di raccontare la sua vita in maniera apparentemente naturale. Dico “apparentemente” perché in realtà sviluppa continuamente un prisma di colori, che diventa il fil rouge dei suoi contenuti.
- Per poi arrivare all’originalità di @kitchensuspension, account arcinoto, che ha avuto il merito di trovare un modo totalmente nuovo e sorprendente di narrare il mondo della cucina, in uno dei settori più frequentati da blogger, da scopiazzamenti e da cliché.
Trovare la propria riconoscibilità su Instagram
Non serve però essere necessariamente degli artisti o investire budget enormi nella produzione dei contenuti. In molti casi può bastare costanza di pubblicazione, capacità di osservazione e di studio degli hashtag per il business, così come individuazione di alcune scelte rappresentative che ti contraddistinguono.
Un buon esempio da cui trarre spunto tra i tantissimi esistenti, secondo me, è una fiorista di provincia, @mademoiselle_ila, che riesce a rendersi riconoscibile e apprezzabile con delle cornici classiche che racchiudono dei modi ben precisi e reiterati di riprendere gli amati fiori, mixando con naturalezza vita lavorativa e vita personale.
Come lei, o come gli esempi elencati prima, ne esistono moltissimi altri (sottolineo che si tratta di una minuscola selezione, non una classifica).
Ciò che fa la differenza, dunque, è una ricetta composta da:
riconoscibilità, personalità, originalità, costanza di pubblicazione, uso di hashtag specifici.
Volendo riassumerla, parliamo di brand story, estetica e conoscenza delle regole promozionali su IG.
Se si riesce ad essere fortemente originali e riconoscibili, unendo al contempo una conoscenza delle dinamiche di marketing (collaborazioni e accordi con altri influencer / content creator; piattaforma Ads), allora ci sono perfino chance di sfondare su Instagram ed ottenere anche una certa notorietà.
Nota bene: in questa ricetta non c’è la mera capacità fotografica. È una competenza che viene data per scontata, è paradossalmente quasi in secondo piano. Anche se, a mio modesto avviso, si nota subito chi è veramente fotografo da chi invece scatta bei cliché usando filtri colore sempre uguali (e falsissimi). Eviterò di taggare, per evitare guerre…
Solo ora ha senso parlare di guadagno con Instagram
Dicevo: da qui in poi scatta la possibilità di monetizzare un account Instagram. Gli strumenti non mancano, le attenzioni sulla piattaforma da parte degli investitori (aziende) nemmeno. Se sei interessato a vendere tramite Instagram, allora puoi approfondire la tematica qui:
- Analisi generale sulla Strategia Social: www.bee-social.it/instagram-facebook-strategia-social
- Le nuove generazioni reinterpretano i social e vendono su Instagram
- Vendere con Instagram Check-out
Rimanendo sugli strumenti, gli Instagram Shoppable Post ad esempio rappresentano una discreta rivoluzione: consentono di taggare un prodotto in un’immagine; l’utente clicca e rimane dentro Instagram, avendo la possibilità di concludere l’acquisto all’interno della piattaforma Social.
Ci sono alcune regole, tuttavia: occorre un Instagram Business Account, devi vendere beni fisici e il tuo profilo business deve essere collegato a un catalogo prodotti su Facebook (tramite il Business Manager).
I clienti arriveranno naturalmente, se sarai riuscito a crearti una affezionata fanbase (con la ricetta di cui sopra). Non basterà ancora, però: occorre attivare una serie di astuzie markettare (oltre a qualche budget da investire in Ads), similmente a quanto fa Herschel Supply o Daniel Wellington.
Daniel Wellington fa ampio uso dell’Affiliate Marketing, Herschel Supply invece ricorre ai Testimonial (ad esempio Michelle Dee) per lanciare novità di prodotto prontamente taggate allo Shop. Un modo fuori dagli schemi per bypassare il battage su Google Ads, Google Shopping e simili.
Anche perché – è bene ricordarlo – gli utenti millennial hanno forte fiducia nei contenuti UGC (User Generated Content), quindi si fidano di ciò che viene consigliato da altri utenti, con post apparentemente naturali al 100%, se sotto c’è una dinamica di affiliate marketing come nel caso di Daniel Wellington.
La strada verso la notorietà su Instagram è lunga e difficile da trovare, ma gli esempi da studiare non mancano…
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Ciao Luca, Instagram è uno strumento con grandi potenzialità e grande crescita, però come per ogni strumento quello che cambia è l’approccio e il riuscire a differenziarsi per uscire dalla massa. In un mondo di servizi e prodotti apparentemente uguali è necessario differenziarsi e trovare la propria nicchia.
Ciao Simone, sottoscrivo anche le virgole del tuo commento! :)