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Click Baiting Facebook: quali implicazioni lato copywriting?

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La notizia circolata qualche settimana fa sul click baiting in Facebook ormai la conoscete: per i più distratti, si tratta di un giro di vite che Facebook opererà sui post con titoli fuorvianti o troppo sensazionalistici. Un modo – nelle intenzioni di Facebook – di ripulire lo stream delle notizie da spam e sciocchezze, in sostanza.

Rapidamente: per misurare quanto il vostro titolo sarà o meno fuorviante, Facebook osserverà automaticamente il tempo di permanenza sul vostro sito dopo il click e un non meglio precisato rapporto tra visite al link e interazioni sociali come like, commenti, condivisioni.

Quali implicazioni per chi scrive contenuti online?

Nell’articolo di oggi vado oltre alle polemiche relative al fatto che Facebook faccia la parte di Grillo Parlante su cosa è bene leggere e cosa no (personalmente sono d’accordo): la cosa interessante di questo make-up facebookkiano è come la svolta di qualità sia assolutamente coerente e in linea con la battaglia per i contenuti di qualità di Google.

Google vuole premiare i contenuti di qualità, realmente interessanti, attinenti il più possibile con il bisogno informativo dell’utente, penalizzando contemporaneamente chi cerca di accaparrarsi visite con keyword stuffing, contenuti copiati, network di link, etc etc.

Evitare di finire nella trappola anti-click baiting di Facebook significa dover pensare ancora una volta al rispetto religioso di regole come le seguenti:

1 LUNGHEZZA DEI TESTI ONLINE: un testo online, sia esso articolo o pagina, deve avere un rapporto codice-testo sbilanciato a favore di quest’ultimo per ingolosire gli spider di Google. Si parla di 800 parole per guadagnare più visibilità: 800 parole sono all’incirca 2 pagine di Word, per dare un’idea empirica.

Capite bene come non sia affatto semplice essere così prolissi (o così informati!): se ad oggi una tale profondità di contenuti era pratica buona solo lato SEO, ora anche per Facebook è caratteristica rilevante, poiché aiuterebbe ad aumentare il tempo di permanenza sulla pagina, trattandosi di una lettura più lunga.

2 QUALITA’ DEI CONTENUTI: correlato al punto precedente. “Allungare il brodo” non basta, poiché i lettori tendono ad accorgersene presto, abbandonando rapidamente la lettura, aumentando a dismisura il bounce rate (il “rimbalzo”, la gente che se ne va subito) sul vostro sito e mandandovi in pasto al nuovo algoritmo di Facebook.

3 TITOLI: vanno pensati con estrema cura, per attirare click ma senza finire nella trappola predisposta da Facebook. C’è chi ha un vero e proprio talento nel fare titoli (io no), evitando di sforare nel sensazionalistico e contemporaneamente riuscendo ad incuriosire il lettore, in maniera coerente con il testo e lavorando efficacemente su una parola chiave di interesse. Per nulla semplice.

4 IMMAGINI, VIDEO E RAPIDITA’ DI CARICAMENTO: le rinnovate attenzioni di Facebook e Google sul livello di qualità dei vostri contenuti richiedono ai vari scrittori del web di essere ancora più attenti ai dettagli. Ecco che una selezione delle immagini a corredo delle pagine, l’aggiunta di materiali multimediali come i video e file audio, unita alla rapidità di caricamento delle pagine del vostro sito diventano tutte caratteristiche che possono aumentare la curiosità e la voglia dei lettori nel rimanere a leggere e, quindi, favorendo il tempo di permanenza sulle vostre pagine.

Facebook: ricerca dei post tramite parole chiave

A dispetto della sempre più bassa portata dei post su Facebook, per via dei cambi di algoritmo di quasi un anno fa,  Facebook ha sempre i numeri e il potenziale per rimanere però un gran referral di visite, anche senza barare con titoli fuorvianti o altri trucchetti di bassa lega. A supporto di ciò si aggiunge una possibile funzionalità futura che pochi selezionati utenti stanno testando: la ricerca di post vecchi tramite parole chiave.

Riprendo la notizia riportata da Julius Design: tramite Graph Search di Facebook sarebbe possibile ritrovare rapidamente post di amici nelle versioni per smartphone e tablet. Un motore di ricerca sempre più efficace interno a Facebook, dove i contenuti – riportati da amici, quindi fonti affidabili per il lettore – non mancano: l’ennesimo motivo in più per pensare con attenzione ai contenuti e soprattutto ai titoli dei vostri testi pubblicati online e poi diffusi su Facebook.

Facebook e Google perseguono imperterrite e assolutamente allineate – per una volta! – a favore dei contenuti di qualità.

Credits immagini: https://www.facebook.com/FowlLanguageComics – http://www.castleford.com.au/wp-content/uploads/2014/08/shutterstock_79734175.jpg


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