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Come fare un Giveaway su Instagram: regole, consigli e burocrazia

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Nel 2018 e nel 2019 si è verificato un boom dei cosiddetti giveaway su Instagram: tutti li facevano, dai brand ai vip ai micro-influencer. E come dare loro torto?

Si tratta di un trend arrivato in Europa direttamente dagli USA e fin da subito coinvolgere le community nei giveaway si è rivelato un modo rapido e comodo per accrescere la fanbase e per fare brand awareness.

Il problema, però, è che quasi nessuno di questi giveaway era organizzato seguendo delle regole o quantomeno nel rispetto delle normative vigenti, un po’ per ignoranza (il regno dell’online viene spesso trattato come una “terra di nessuno”, dove tutti si sentono in diritto di fare quello che desiderano), un po’ per furbizia (“Tra tutti, non daranno la multa proprio a me!”).

Nel 2020 ha però fatto scuola il noto caso della beauty influencer Nicole Pallado, classe 1996, che ha ricevuto una multa da 10mila euro per un giveaway non regolamentato.

Si è trattato di un evento che ha fatto particolarmente scalpore e che ha diffuso nella mente di aziende e influencer la necessità di informarsi con dovizia in merito all’iter burocratico attraverso cui organizzare giveaway legali e a norma.

Se hai in programma un’attività di questo tipo e sei alla ricerca di informazioni aggiornate al 2022 per organizzare un giveaway, continua a leggere!

Che cos’è un giveaway?

I giveaway su Instagram sono promozioni a tempo limitato in cui i marchi o i vari creator social promettono di regalare un prodotto o servizio a uno (o più) fortunati partecipanti, in base a una serie di criteri specifici.

Molto spesso questi “criteri” sono rappresentati da azioni social, come i like, i commenti o i follow a determinati profili. Un esempio? Guarda l’immagine qui sotto.

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Il brand citato nell’esempio mette a disposizione della sua community alcuni prodotti in regalo, a patto che i partecipanti al giveaway compiano le seguenti azioni:

  • mettano un “mi piace” al post;
  • seguano gli account indicati;
  • commentino il post taggando degli amici.

Quella riportata è la modalità di giveaway più tipica perché, come è facile immaginare, aumenta esponenzialmente il numero dei follower e consente all’azienda di raggiungere tantissimi nuovi utenti.

Ma perché i giveaway piacciono così tanto?

Rispondere a questa domanda non è per nulla difficile! I giveaway piacciono moltissimi ai membri delle varie community perché rappresentano l’opportunità di vincere prodotti anche particolarmente costosi e ambiti senza pagare nulla, ma semplicemente compiendo delle semplici azioni social.

Piacciono però tanto anche agli organizzatori stessi, siano essi brand o influencer, perché sono un ottimo modo per dare ai profili un “boost” di interazioni, fanbase e awareness. Se lavori con Instagram e gestisci uno o più profili, saprai bene quanto sia fondamentale, in questo momento, garantire ai contenuti una buona visibilità in modo organico, per consentire agli account di funzionare ed essere favoriti dall’algoritmo.

In un momento in cui gli algoritmi di Instagram e Facebook sembrano sempre più difficili da capire e cavalcare, l’opportunità di ottenere tante interazioni e di guadagnare in poco tempo un gran numero di follower è davvero ghiotta.

Come organizzare un giveaway nel 2022

È bene sapere che i giveaway non possono essere organizzati “alla leggera”, senza cioè tenere conto delle normative esistenti e della necessità di seguire un iter burocratico molto preciso.

Nel caso si decidesse di farlo comunque, è ormai decisamente alta la probabilità di essere sottoposti a controlli e di incorrere in multe anche molto salate: possono andare infatti da un minimo di 1000€ a un massimo di 500.000€ in base alla situazione.

Cerchiamo allora di fare chiarezza sull’organizzazione dei giveaway nel 2022.

Organizzare un giveaway nel 2022: cosa dice la legge?

Per approfondire nel dettaglio la burocrazia dei giveaway in Italia, è necessario essere a conoscenza dei punti principali trattati dal D.P.R. 430/2001, in merito al “Regolamento concorsi ed operazioni a premio”.

Questo decreto dà una definizione precisa di ciò che è ritenuto “concorso ed operazione a premio” (leggi l’Art 1 e l’Art 2), identifica con chiarezza chi può promuovere concorsi e operazioni a premio (leggi l’Art 5) e stabilisce un regolamento definitivo sugli adempimenti che i promotori di tali concorsi devono rispettare (leggi l’Art 7 e l’Art 10).

Il testo del decreto è molto interessante ed esaustivo: ti suggeriamo di leggerlo per intero se hai intenzione di organizzare un giveaway a breve.

In grandissima sintesi, però, possiamo dirti che nel 2022 i giveaway in Italia sono considerati concorsi a premio online a tutti gli effetti e, come è ovvio, per essere legali devono rispettare tutti i requisiti riportati dal decreto e devono seguire un iter burocratico preciso.

I requisiti per organizzare un giveaway su Instagram

Nell’Art 5 del D.P.R. 430/2001 leggiamo che:

I concorsi e le operazioni a premio sono effettuati soltanto da imprese produttrici o commerciali fornitrici o distributrici dei beni o dei servizi promozionati e dalle organizzazioni rappresentative dell’associazionismo economico tra imprese costituite sotto forma di consorzi e di società anche cooperative.

Tradotto, significa che solo ed esclusivamente le aziende possono organizzare concorsi e giveaway: non i privati e nemmeno, come si potrebbe erroneamente pensare, i freelance o liberi professionisti in possesso di Partita IVA.

Quindi, neanche gli influencer o creator che dir si voglia, a meno che non ricadano in una delle rarissime eccezioni, cioè relative al modico valore dei premi messi in palio (es. calendari o piccoli gadget) o la finalità artistica/scientifica/letteraria del concorso.

Per sintetizzare: le imprese e le aziende possono organizzare giveaway, a patto che seguano l’iter burocratico corretto, mentre i privati e gli influencer no. Se ti capita di vedere sul tuo profilo Instagram un influencer intento a promuovere un suo giveaway, sappi che al 99% quello che sta facendo è illegale.

Altra questione, invece, è l’uso di influencer da parte di un brand per promuovere un concorso o giveaway organizzato dall’azienda: in questo caso, gli influencer possono farsi promotori di un giveaway organizzato da terzi, perché la legge non lo vieta.

Un altro requisito imposto dal decreto è la registrazione dei partecipanti al giveaway su server italiani o comunque collocati nel territorio italiano, o quantomeno la presenza di un servizio di mirroring che possa trasportare i dati dei partecipanti dall’estero al territorio italiano. Grazie a piattaforme come Leevia, che consentono a chi lo desidera di fare mirroring dai server esteri di Instagram a server italiani, questo “problema” è facilmente risolvibile.

L’iter burocratico necessario per organizzare un giveaway

Ai requisiti di cui abbiamo appena parlato va però aggiunto un corretto iter burocratico, richiesto dal Ministero dello Sviluppo Economico. I passaggi da rispettare per organizzare un giveaway a norma di legge sono i seguenti:

  • stesura ufficiale di un regolamento per il giveaway;
  • pagamento di una cauzione a garanzia dei premi messi in palio con il giveaway, tramite:
    • fidejussione assicurativa;
    • fidejussione bancaria;
    • deposito in denaro o titoli di stato.
  • Comunicazione ufficiale del concorso al Ministero dello Sviluppo Economico almeno 15 giorni prima dell’inizio del giveaway.

E non finisce qui: sarà anche necessario interpellare un notaio che si occupi di supervisionare il giveaway, l’estrazione del vincitore (o dei vincitori) e di redigere i documenti ufficiali di chiusura del concorso.

Va da sé che l’organizzazione di un giveaway non è a costo zero, come possono pensare i non addetti ai lavori o chi, ancora oggi, organizza questa tipologia di concorsi in modo illegale, e non è neanche semplicissima da gestire perché richiede tempo e impegno.

Tuttavia, oggi più che mai, seguire la legge per organizzare un giveaway è davvero fondamentale, perché – oltre al valore di fondo del doveroso rispetto delle regole – il Ministero dello Sviluppo Economico effettua regolarmente controlli a campione o su segnalazione.

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