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Il futuro della comunicazione digitale: inclusivo e sostenibile

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In un mondo sempre più incentrato su sostenibilità, inclusione e innovazione digitale, non tutti sono consapevoli del fatto che questi tre capisaldi sono anche il cuore pulsante del progresso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione online.

In parole povere, l’accessibilità digitale si sta unendo all’arte di creare siti web che siano in grado non solo di attirare l’attenzione dei navigatori, ma soprattutto di garantirne la fruibilità.

Che cosa si intende con accessibilità digitale?

In informatica, l’espressione “accessibilità digitale” fa riferimento a tutti quei sistemi informatici e digitali fruibili da tutte le persone, senza discriminazioni.

In che modo un sito web o un social può essere “discriminatorio”? Semplice: nel momento in cui non è capace di erogare contenuti accessibili anche per le persone con disabilità.

L’accessibilità è un valore aggiunto per molti, in primis per le persone con disabilità, per l’appunto, ma anche ad esempio per gli utenti che fruiscono del digitale solo da mobile (perché magari non sono in possesso di un computer) e per chi ha una connessione lenta: navigare velocemente è un privilegio che non tutti possono concedersi.

Ignorare l’accessibilità non è più un’opzione contemplabile

Oltre ad essere la cosa giusta da fare, avere un sito web accessibile sta diventando un requisito legale in molti Paesi. Non si è ancora arrivati a un documento uniforme e onnicomprensivo per tutti, ma il lavoro in questa direzione è già attivo. Qui si possono leggere le legislazioni in merito all’accessibilità digitale adottate dai vari Paesi.

Vale la pena inoltre tenere in considerazione il valore economico di un’attenzione di questo tipo: un’azienda che dal punto di vista digitale non è accessibile a tutte e tutti si ritroverà nel lungo periodo a perdere potenziali clienti e conversioni.

Non dimentichiamoci inoltre della responsabilità sociale che i clienti richiedono sempre più spesso alle aziende con cui si interfacciano. Ci troviamo di fronte ad acquirenti online interessati a capire in che modo i business si pongono sul fronte dell’inclusione, dell’accessibilità e della sostenibilità: non avere delle politiche aziendali ben precise su queste tematiche può comportare un danno d’immagine, come anche la perdita di clienti.

Cosa significa che un sito web è accessibile?

Proviamo a riassumere l’accessibilità del web in 7 punti chiave.

  1. Scegli un sistema di content management (CMS) accessibile.
  2. Usa i titoli correttamente per organizzare la struttura dei tuoi contenuti.
  3. Includi testo alternativo (alt text) per le immagini.
  4. Dai ai tuoi link nomi univoci e descrittivi.
  5. Usa i colori in modo attento.
  6. Pensa prima al mobile.
  7. Limita le animazioni dinamiche non accessibili.

1. Scegli un sistema di content management accessibile

Ci sono molti sistemi di gestione dei contenuti che possono aiutarti a costruire un sito web accessibile. Dopo aver scelto un CMS adatto alle tue esigenze, assicurati di scegliere un tema/modello accessibile!

2. Usa i titoli correttamente per organizzare la struttura dei tuoi contenuti

Gli utenti che fanno uso di screen reader possono utilizzare la struttura delle intestazioni per navigare nei contenuti. Utilizzando le intestazioni (<h1>, <h2>, ecc.) in modo corretto e strategico, il contenuto del tuo sito web sarà ben organizzato e facilmente interpretato dagli screen reader.

3. Includi testo alternativo (alt tex) per le immagini

Il testo alternativo dovrebbe essere fornito per tutte le immagini, in modo che gli screen reader possano “leggere” l’immagine e descriverla all’utilizzatore. Ciò è particolarmente importante per le immagini informative (come le infografiche). Quando crei il testo alternativo, il testo dovrebbe contenere il messaggio che desideri trasmettere attraverso quell’immagine e, se l’immagine include del testo, anche quel testo dovrebbe essere incluso nell’alt text.

4. Dai ai tuoi link nomi univoci e descrittivi

Quando includi link nei tuoi contenuti, usa un testo che descriva correttamente dove andrà il link. L’uso di “fai clic qui” non è considerato descrittivo ed è inefficace per gli screen reader.

Proprio come gli utenti vedenti scansionano la pagina alla ricerca di testi sensati, gli utenti ipovedenti possono utilizzare i loro lettori per cercare i link. L’uso di un testo descrittivo spiega correttamente il contesto dei collegamenti e rende più accessibile la lettura.

5. Usa i colori in modo attento

La forma più comune di deficit della visione a colori, cioè l’incapacità di percepire il rosso e il verde, colpisce circa l’8% della popolazione mondiale. L’abuso di queste sfumature impedirà a queste persone di fruire con facilità del tuo sito web. 

Altri gruppi di persone con disabilità, in particolare gli utenti con difficoltà di apprendimento, traggono grandi vantaggi dal colore quando viene utilizzato per distinguere e organizzare i contenuti.

6. Pensa prima al mobile

Come dicevamo prima, non tutte le persone dispongono di un computer o di una connessione performante in grado di sostenere il caricamento di siti web estremamente complessi e strutturati.

Privilegia la fruizione da mobile e cerca di semplificare il più possibile la tua mappatura: questo andrà a beneficio di chi non guarda il sito da computer, ma anche degli utenti con disabilità che si affidano a lettori esterni.

7. Limita le animazioni dinamiche non accessibili

Se il tuo sito web è ricco di contenuti dinamici che si presentano senza la necessità di aggiornare le pagine (come popup e lightbox), gli screen reader potrebbero avere non poche difficoltà a leggerlo. Cerca di capire se questi contenuti sono davvero funzionali al tuo sito web e in che modo possono essere resi più accessibili. Peraltro, in chiave User Experience, lightbox e pop-up sono particolarmente fastidiosi per gli utenti…

Accessibilità, ma anche sostenibilità

Una survey realizzata dal magazine Roba da Donne nel 2021 ha confermato la tendenza italiana a dare grande considerazione al proprio impatto sull’ambiente.

Il 55,45% dei partecipanti al sondaggio dichiara di tenere conto dell’impatto ambientale dei propri acquisti, l’83,74% afferma che utilizzerebbe in modo più costante i trasporti green se fossero più accessibili, il 75,05% pone molta attenzione alla sostenibilità dei materiali dei prodotti e l’82,31% ha interesse per tutto ciò che rende più green le abitudini quotidiane.

L’interesse su tutto ciò che è sostenibile e a basso impatto ambientale è senza dubbio caldo: riguarda le scelte d’acquisto, ma anche gli strumenti che ci consentono di compiere determinati acquisti, come le applicazioni e le piattaforme web.

Collettivamente, il web rappresenta il 2% di tutte le emissioni di gas serra (con questo tool gratuito puoi verificare quanto consuma un sito web specifico). Ogni volta che qualcuno apre una singola pagina web, emette 20 milligrammi di CO2 al secondo. Per i siti più complessi, questo dato può arrivare fino a 300 milligrammi.

Al momento, ci sono circa 3,5 miliardi di utenti web in tutto il mondo. Ma con la popolazione mondiale in costante aumento e sempre più persone che accedono a Internet, la quantità di computer e data center è destinata ad aumentare notevolmente: e questo è un problema.

In che modo un sito web può essere sostenibile?

Ad esempio, ottimizzando e riducendo le dimensioni delle immagini. C’è davvero bisogno che tutte le immagini di tutto il sito web siano ad altissima risoluzione e pesino tantissimo? Probabilmente no.

Lo stesso discorso si applica ai video: è vero, numerosi sondaggi confermano che sono considerati più accattivanti e interattivi delle immagini, ma è possibile trovare un compromesso preferendo video brevi, incorporati direttamente all’interno del sito web da YouTube e simili e, soprattutto, privi di autoplay automatici.

Preferisci il Lazy Load, soprattutto per le pagine con molti scroll da effettuare: in questo modo immagini e contenuti si caricheranno solo se gli utenti scelgono di scrollare per vederli e non in automatico.

Fondamentale è anche la scelta di un servizio di hosting che sia il più sostenibile e green possibile. Consigliatissime sono anche tutte le azioni di revisione e “pulizia” che consentono ai siti di diventare progressivamente sempre più semplici, minimali, ottimizzati e veloci da navigare: in parole povere, togli ciò che non serve!

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