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Oggi è il primo giorno senza Papa e l’account twitter @pontifex (così come tutte le sue declinazioni “linguistiche”) si è dovuto adeguare alla decisione di Ratzinger. “L’account twitter @pontifex è stato sospeso con l’inizio della Sede vacante” ha annunciato una news ufficiale del Vaticano, proprio insieme all’annuncio del raggiungimento dei 3 milioni di follower.
Ma non finisce qui. Da oggi, infatti, tutti i tweet dell’ormai ex Pontefice sono scomparsi dal profilo twitter e sono stati spostati in un archivio apposito creato sul sito www.news.va.
L’ultimo tweet di Benedetto XVI è stato pubblicato nel pomeriggio di ieri: “Grazie per il vostro amore e il vostro sostegno. Possiate sperimentare sempre la gioia di mettere Cristo al centro della vostra vita“.
Purtroppo, però, non basta aprire un account su Twitter o dedicare il messaggio nella Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali (che si celebra ogni anno il 24 gennaio, in occasione della celebrazione di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti) ai social network, neanche se sei il Papa!
La gestione del profilo non si era certo distinta per essere da manuale nei giorni in cui è stato attivo, ma di sicuro lascia ancor più a desiderare il modo in cui è stata gestita l’autosospensione dell’account per il periodo di Sede Vacante. Nemmeno un tweet di annuncio ai follower della scomparsa di tutti i messaggi fin qui pubblicati è stato lanciato sull’account ufficiale.
La notizia è stata data soltanto sul sito di news ufficiale del Vaticano. Ed è già una buona cosa, per carità, ma di certo non si può pensare così banalmente che i follower di Twitter vadano a cercare sul sito di news informazioni sulla sorte dell’account del Papa. Anche soltanto twittare con l’account di Benedetto XVI il link alla news sarebbe stato meglio che sospendere la pagina senza alcun preavviso.
Intendiamoci, se avesse fatto la stessa cosa un qualsiasi altro brand saremmo tutti qui a parlare di #epicfail, di gestione sommaria dei canali social, di mancanza di preparazione da parte di chi gestisce gli account e via dicendo. Perché anche il Vaticano è un brand, ed è bene tenerlo a mente.