Anche grazie agli approfondimenti presenti nella nostra area Risorse Gratuite in merito a corsi e Master di digital marketing, ci scrivono tanti studenti e lavoratori con molti dubbi su come formarsi nel mondo del digitale, che sembra un eldorado (sembra…) ma che, in effetti, qualche opportunità la offre.
Diamo sempre super-volentieri il nostro parere, che però rischia di essere limitato dalla visione che emerge delle nostre esperienze. Riflettendo sui quesiti che ogni giorno ci vengono rivolti su come intraprendere una carriera digital, ci è venuto in mente, qualche giorno fa, un percorso di successo fatto di studio e determinazione. Parliamo di Diego Mulfari, noto ai più per la case study di successo “imbianchino digitale”.
La storia di Diego, però, è molto di più: la proponiamo volentieri perché è una storia che può essere ripercorsa o adattata da chiunque. Non è un tema di talento o risorse da investire… è un tema di ambizioni e volontà.
Non dirmi quanto talento possiedi, dimmi quanto lavori sodo.
(Arthur Rubinstein)
Abbiamo già affrontato il tema delle competenze del digital marketing manager qui, sempre nel nostro blog.
Un percorso lavorativo di digital marketing da cui prendere spunto: intervista a Diego Mulfari
Formazione – che scelte hai fatto e cosa “volevi diventare”?
A 14 anni ero bravo a giocare ai videogiochi e a riparare tv e decoder. I miei genitori hanno pensato dunque di mandarmi a studiare informatica. Al quarto anno mi incartavo con C++ e Pascal. Ho capito che la programmazione non sarebbe stata la mia strada. Ma amavo scrivere, comunicare ed ero portato per le lingue.
Dopo aver preso un diploma in geometra (al solo scopo di finire il percorso di studi) ho deciso di iscrivermi all’Università, finalmente assecondando la mie più passioni. Il Web e la Comunicazione digitale. Mi sono dunque iscritto alla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere presso l’Università di Bergamo.
La svolta – come hai capito cosa fare / come farlo? Qual è stata la scintilla? Come e dove ti sei formato / auto-formato?
Ho capito quello che volevo fare, però, solo al momento di iniziare a lavorare. Solo dopo aver scoperto il web marketing. Un amore a prima vista. Grazie alle tecniche di blogging e email marketing potevo scrivere, usare le lingue e generare valore nell’economia reale supportando le aziende ad aumentare i loro fatturati. Bingo!
E il caso Imbianchino Digitale?
Il progetto “Imbianchino digitale” è nato proprio mentre studiavo e sperimentavo le tecniche di web marketing. Ho scoperto attraverso Google AdWords che c’erano più di 2000 ricerche al mese per il termine “imbianchino milano” e poca offerta in termini di portali di settore. Ho iniziato a bloggare e in 5 anni sono riuscito a procacciare oltre 200 nuovi clienti per l’attività di mio padre.
Cosa hai fatto dopo questa case study? Com’è evoluto il tuo marketing personale?
Dopo questo progetto mi sono rituffato nello studio del marketing, mi sono certificato Hubspot e ho iniziato a studiare business english. Ho creato una associazione (Brianza Restart) allo scopo di combattere l’analfabetismo digitale in Brianza. Sono stato ospite di Università, Enti pubblici, teatri. Sempre a titolo gratuito. Ho raccontato la storia degli imbianchini digitali in tutta Italia.
Andare all’estero e Google – cosa hai imparato / considerazioni personali
La chiamata per la Polonia è arrivata in un tranquillo pomeriggio di metà giugno. Ero nel mio ufficio di coworking e per gioco avevo risposto ad un annuncio in cui cercavano “italian speaker with fluent english” per una multinazionale qui in Polonia. Era un modo per mettere alla prova il mio inglese e tornare a sognare un’esperienza in una compagnia internazionale.
Dopo circa tre colloqui via Skype, nel giro di pochi giorni sono stato assunto. In due giorni ho fatto i bagagli, preso il biglietto aereo e sono arrivato a Lodz.
Sono in Polonia da tre mesi e ho imparato che per essere competitivi nel mondo del lavoro attuale occorre avere un inglese fluente, uno spirito internazionale e una attitudine al cambiamento (di cultura, di lingua e di professione). Occorre non essere troppo “snob” riguardo alle proprie skills, soprattutto all’inizio, ma cercare di adattarsi a quello che vi offre il nuovo mercato.
Io ho fatto così e dopo solo tre mesi di permanenza qui in Polonia ho ricevuto già 7 offerte di lavoro; tra queste ho scelto una posizione di Junior Customer Care Representative con Accenture. Da ottobre lavorerò direttamente negli uffici di Google di Cracovia.
Per me un sogno che si realizza.
Che consigli dai ai giovanissimi (e non) che spesso si ritrovano in una situazione tipo “abito distante da Milano o altri centri economici italiani” / “l’università o la scuola superiore non mi ha fatto imparare nulla e non trovo lavoro stabile” / “vorrei entrare nel mondo digital ma non so da dove partire”?
Ai giovani consiglio di continuare a formarsi dopo l’università, apprendendo competenze (le famose skills) che sono richieste dai recruiter. Ad esempio:
- Corsi da seguire su www.lynda.com o simili (Udemy, etc)
- Libri da leggere: Neuromarketing e scienze cognitive per vendere di più sul web – di Antonio Saletti
Attenzione poi ai settori che hanno spazio e richiesta di professionalità. Il mio consiglio è di provare a lavorare sull’innovazione del processo di acquisizione di clienti attraverso SEO e SEM per artigianato e commercio.
Consiglio, inoltre, di fare un’esperienza di lavoro all’estero e di imparare bene l’inglese. Avere una mente aperta al cambiamento e coltivare uno spirito internazionale. Ecco, per dirla all’americana: consiglio di uscire al più presto dalla loro zona di comfort. Imparare a volare. Il panorama è bellissimo.
Cosa ci portiamo a casa
Per chi vuole far carriera nel marketing online (studenti o lavoratori di altri settori)
- Il successo personale di Diego passa attraverso attività molto concrete:
- Studio di Business English
- Progetti e iniziative personali (associazionismo, siti web, etc)
- Studio e certificazioni di marketing, anche attraverso strumenti (Hubspot)
- Capacità di adattamento e umiltà: lo snobismo non aiuta affatto. Si può costruire la propria professionalità iniziando dal basso, per poi salire di livello (e anche ridiscendere, per poi provare a risalire). Ciò che conta è mettere in fila tante esperienze e magari anche eterogenee tra loro.
- “Senza ambizione non c’è talento” – citazione di Nina Berberova.
Per chi cura progetti online / siti web o pagine Social con obiettivi di business
- Il progetto Imbianchino Digitale ha ottenuto 200 clienti nuovi, però sono serviti alcuni anni per arrivare a regime. In generale, anche da nostra esperienza, servono almeno 2/3 anni di attività ben fatta per cominciare ad avere riscontro reale dal mercato, soprattutto quando si parla di posizionamento sui motori di ricerca.
- Non curi un tuo progetto personale? Male. Che il tuo progetto sia un sito, un blog, una App, dei canali Social tematici… rimane una palestra pratica perfetta per testare in completa libertà quello che impari dalla teoria. Nel tempo diventa un’esperienza unica da inserire in un curriculum vitae e, chissà, anche una fonte di ricavi o di lavoro…
Condivido l’intero iter per l’auto-digitalizzazione.
L’unica riflessione:
Il Cosmopolitismo vince l’internazionalizzazione.
Grazie Davs! Concordo pure io (e nel frattempo mi sono iscritto all’ennesimo corso di inglese…) :)