app integrazione su google cambia il marketing

Integrazione App su Google e ascesa del mobile: come cambiano le strategie di Marketing

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Pare che su Google, ogni anno, vengano fatte oltre 3 mila miliardi di ricerche. E forse anche di più, dato che Google non ha diffuso il dato preciso – dato comunque difficilmente stimabile. Nel 1999, si parlava di circa 1 miliardi di ricerche. Insomma, il bimbo sta crescendo bene.

Ricerche ogni secondo: 63,000
Ricerche ogni minuto: 3.8 milioni
Ricerche ogni ora: 228 milioni
Ricerche ogni giorno: 5.5 miliardi
Ricerche ogni mese: 170 miliardi
Ricerche ogni anno: da minimo 2 mila miliardi a oltre 3 mila miliardi.

Fonte: http://searchengineland.com/google-now-handles-2-999-trillion-searches-per-year-250247

I numeri – impressionanti – sono però solamente uno scenario di riferimento. I fattori interessanti, che privati e aziende devono considerare sono altri.

L’impero degli smartphone – Come cambia la ricerca di informazioni su Google

Alla costante crescita di ricerche, si accompagna una scelta sempre più istintiva verso i dispositivi mobile (smartphone, tablet):

se fino a pochi anni fa si parlava di marketing tradizionale VS marketing online, ora ha più senso parlare di strategia di web marketing distinta dalla strategia mobile

Alla fine, l’utente con lo smartphone sul bus e lo stesso utente comodo davanti al pc sono in realtà due potenziali clienti molto diversi, con tempi e attenzioni diverse, perfino con esigenze diverse.

Le domande che il marketers o il manager si dovrà chiedere, a riguardo, potrebbero essere:

  • Cosa cerca l’utente da smartphone? Cosa vuole leggere sul mio sito web?
  • Sito responsive: quali informazioni ci sono e come sono disposte per i frettolosi utenti via mobile?
  • Come interpretare quegli utenti che cominciano ad usare sempre più lo smartphone in diversi momenti della giornata, anche quando il pc è a disposizione? A proposito, si parla di “micro-momenti” da intercettare: www.thinkwithgoogle.com/infographics/micro-moments-understand-new-consumer-behavior

Come reagiscono Google e Facebook?

Google e Facebook guidano la rivoluzione con importanti novità. Facebook con gli Instant Article, con cui qualunque pagina web linkata in Facebook si apre direttamente dentro a Facebook – senza aprire il browser (vai sulla pagina fan de La Stampa e prova qualche link da mobile, per capire cosa succede); Google invece punta su 4 elementi chiave:

  1. Adattabilità al mobile del tuo sito come elemento di ranking sui motori (= più il tuo sito è ottimizzato per il mobile e più Google ti premia)
  2. Velocità di caricamento del sito
  3. Design della pagina dei risultati di ricerca adatta per le ricerche da smartphone (eliminati gli annunci laterali – ne abbiamo parlato qui: www.bee-social.it/google-spegne-ads-a-destra-serp)
  4. Nuove possibilità di gestire le campagne pubblicitarie su Google Adwords dando maggiore controllo su strategia e budget per tipologia di device – ad esempio… smartphone e tablet! (per approfondire: searchengineland.com/google-adwords-break-tablet-desktop-enable-mobile-base-bid-250214)
  5. Integrazione delle app con i risultati delle ricerche online

Se i primi 3 punti sono chiari e il marketing manager sa quello che dovrebbe fare per rendere “più mobile-friendly” il proprio sito web, il quarto è un pochino più tecnico mentre il quinto rappresenta una novità interessante.

In pratica, si va verso un’integrazione delle app nei risultati di ricerca online: sarà possibile cliccare e adoperare un’app senza doverla scaricare.

Ecco una gif di SearchEngineland.com che ci fa capire cosa ci aspetta…

app indexing

La battaglia per la visibilità riguarda anche le App ovviamente e viene spostata anche in SERP (Search Engine Results Page – pagina dei risultati di ricerca), campo di battaglia che prima riguardava solo siti web e blog.

Cosa ci riserva il futuro del digital marketing?

Lo scenario di web marketing è come sempre plasmato dalle scelte dei big player Google e Facebook. Proprio quando le aziende hanno cominciato a capire che non era obbligatorio avere un’app, ecco un cambiamento di prospettiva.

Se la tua app potenziale può alternativamente:

  • dare convenienza agli utenti
  • offrire un valore unico, che altri siti non possono dare
  • dare un valore sociale a chi la utilizza
  • offrire incentivi
  • intrattenere

Allora si, comincia ad avere sempre più senso creare la tua app, perché può ottenere grande visibilità anche su Google.

E dopo le App?

Il prossimo passo sembra essere sempre più in direzione “automazione”, anche per quel che riguarda le ricerche su Google.

Sergey Brin un po’ di tempo fa dichiarò:

My vision when we started Google 15 years ago was that eventually, you wouldn’t have to have a search query at all.

La mia visione quando iniziai con Google 15 anni fa era che un giorno l’utente non avrebbe dovuto neanche cercare una parola chiave [per trovare l’informazione desiderata]

Per la serie: non devi nemmeno cercare su Google, perché Google anticipa i tuoi desideri. E’ un po’ quel che avviene – almeno in parte – con i Bot. Non a caso, anche Facebook segue questa rotta con lo studio di sistemi di lettura intelligente dei testi in qualunque lingua, per permettere di intuire le esigenze dell’utente dai suoi normali scambi comunicativi su Messenger e Whatsapp, ad esempio.

Ci dobbiamo attendere assistenti personali intelligenti e totalmente virtuali (e trasversali lungo vari canali), Bot e una costante ascesa dei dispositivi mobili…


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