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Lavorare con i social media: competenze e professionismo

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Oggi voglio provare a raccontare – in punta di piedi – cosa significa lavorare con i social media, nascondendo tra le righe un po’ della mia esperienza personale.

Professionisti o meno, si tratta di un bel lavoro, dinamico, che può essere ascritto a quella categoria di lavori del web o di lavori intellettuali, per usare macro-categorie sociologiche, slegati da attività fisiche e statiche.

Un’interpretazione corretta, ma parziale. Ma ​​che lavoro si può fare sui social e quali competenze deve maturare un professionista che ambisce a lavorare con i social network? Te ne parlo in questo articolo.

[Articolo originario di maggio 2013, aggiornato al 2024]

Lavorare con i social media: social media manager & Co. Le professioni più importanti

Il lavoro con i social è dinamico e può essere molto soddisfacente. 

Considera che ci sono circa 5 miliardi di profili attivi sui social media (oltre il 62% della popolazione globale) e ogni giorno un utente trascorre mediamente 6 ore e 40 minuti online (Fonte: Digital Report 2024).

Si capisce perché sempre più imprese e brand investono in questo settore, cercando professionisti adeguati per la strategia e la gestione dei social media

Ma il lavoro con i social non è tutto uguale. Servono diverse competenze che vanno dall’ideazione di contenuti emozionanti e coinvolgenti alla gestione della community.

Ecco perché esistono dei professionisti specializzati nei vari compiti. Tra questi: 

  • Responsabile comunicazione: si occupa della strategia comunicativa globale di un’azienda, sia a livello di comunicazione che di brand. A seconda delle aziende, questa figura può coincidere con il responsabile marketing (o accogliere anche attività che hanno a che fare con il marketing.)
  • Social media manager: gestisce e/o coordina tutti i social network. Facebook, Instagram, TikTok, LinkedIn, YouTube, Pinterest… 
  • Content creator: crea contenuti accattivanti e coinvolgenti per le persone. Di solito parliamo di liberi professionisti o anche influencer / creator con cui le aziende possono collaborare per aumentare il proprio pubblico di riferimento. 
  • Community Manager: controlla la comunità digitale legata a un brand o un business, gestendo i commenti, monitorando le conversazioni del pubblico, inviando messaggi o risolvendo eventuali crisi legate a un errore di comunicazione. 
  • Copywriter: scrive i testi per l’online e per i social per raggiungere determinati obiettivi (engagement, conversioni, interazioni…) e per aumentare la visibilità
  • Digital PR: si dedica alla costruzione e al mantenimento dell’immagine pubblica del brand tramite la collaborazione con figure esterne (blog e siti esterni, creator, etc). 
  • Video editor: una figura specializzata nella creazione di contenuti video da pubblicare sui diversi canali (rispettando standard e dimensioni differenti per ogni canale). Un must have per i social media!
  • Social Ads Specialist: chi si occupa della configurazione e gestione delle campagne pubblicitarie sui vari Social (Meta Ads in primis!).

Molte di queste figure, come accennato, possono essere raggruppate: spesso chi si occupa di Social e comunicazione è Social Media Manager, Copywriter, Content Creator e Community Manager (talvolta segue anche la parte Social Ads).

📱Vuoi lavorare con i social network? Può esserti utile la nostra guida ai corsi di laurea e ai master, la trovi qui: Corsi di Laurea e Master in Social Media Marketing… si o no?

Vuoi fare il social media manager o lavorare con i social media? Ecco le competenze che devi avere

Lavorare con social network è sicuramente il desiderio di molti, poiché parliamo di un lavoro creativo che muove gran parte della (post)moderna economia della conoscenza.

D’altro canto, però, è necessario pensare ai social media come strumenti professionali da usare in modo artigianale, canali strategici che possono fare la differenza se usati con cognizione di mezzo all’interno della comunicazione aziendale. 

Per questo servono competenze precise, che suddivido in “orizzontali” e “verticali”. Vediamole. 

Le competenze orizzontali del lavoro con i social media

  • Conoscenza del mezzo. Conoscere tool e piattaforme è molto importante per chi lavora con i social media (e nel web in generale). Saper usare uno strumento non significa solo conoscere regole, usi e applicazioni ma sapersi muovere, valutare dati e prevedere comportamenti sociali.
  • Aggiornamento costante. Per chi intende fare il lavoro del “social media qualcosa” l’aggiornamento costante (con corsi e master dedicati ai social network) è d’obbligo. Ogni giorno ci sono modifiche e novità da apprendere, che possono essere impiegate per migliorare e analizzare la propria attività sviluppando i presidi.
  • Interpretazione. Avere uno sguardo sul mondo è molto importante anche sui social, dove frammenti sociali vengono postati e re-interpretati in continuazione. È necessario creare conversazioni e oggetti sociali, guardando ogni giorno con occhio clinico e critico il proprio lavoro e quello degli altri. All’interno di un’agenzia o di un’azienda, dovrai prendere decisioni in merito a cosa pubblicare, quale stile e tono di scrittura utilizzare, quale grafica/campagna per lanciare un evento, quale strumento per  ottenere conversione. Elementi cruciali, da decidere assieme al team di comunicazione creando un piano editoriale dedicato.
  • Sensibilità. Gestire una community significa stimolare, monitorare e gratificare i propri fan/follower attraverso il principale strumento a propria disposizione: i contenuti. In primis è utile conoscere i temi di riferimento e non perdere la calma davanti a commenti negativi o richieste improbabili. In questi casi è bene ricorrere ad alcune semplici regole di social customer care.

Le competenze verticali necessarie per chi lavora con i Social

  • Capacità di analisi. Analizzare significa confutare dati per ottenere risultati e previsioni attendibili. La capacità d’analisi è un processo collegato a questo meccanismo, che diventa qualità personale nell’immaginare situazioni partendo da uno scenario fatto di numeri e strumenti. 
  • Pensare alle soluzioni, è un’abilità più che una competenza, ma può essere allenata partecipando a brainstorming e svolgendo analisi strategiche di diversa natura e con obiettivi differenti.
  • Capacità di sintesi. Un tempo i 140 caratteri di Twitter (oggi X) ci hanno insegnato il valore della densità del contenuto. “Breve ma significativo” funziona sui social network, ma cosa vuol dire? Notiziabile, incisivo, con un richiamo all’azione, ma anche utile, essenziale e altamente informativo. Caratteristiche impiegate nella scrittura social di un post, nella gestione di un blog, nella stesura di piani operativi o linee editoriali. La semplificazione è inoltre utile per organizzare lavoro e mansioni coordinando più progetti. Questa sintesi deve essere però densa, quindi organizzata e piena di significato, senza lasciare nulla al caso. 
  • Progettualità. Costruire un progetto, farlo partire e controllarlo passo per passo, sono tutte fasi che richiedono più competenze manageriali. Bisogna definire gli obiettivi (lead, storytelling, visibilità), le metriche  (visite, fan, conversioni), gli strumenti e il team per raggiungerli. Al contempo è fondamentale saper comunicare, controllare l’avanzamento, valutare costi e qualità del lavoro. Queste sono alcune abilità e alcuni passaggi chiave, a cui un project manager deve prestare particolarmente attenzione per costruire e coordinare un progetto più o meno complesso.
  • Vision strategica. Pensare in modo strategico significa mettere in gioco più aspetti interni ed esterni alla persona per delineare una visione d’insieme che ben rappresenta un’ipotesi di scenario futuro. Per alimentare la propria competenza strategica è necessario conoscere obiettivi e strumenti ma soprattutto avere una buona dose di esperienza e competenza del settore e del mercato di riferimento. Attraverso l’analisi e la messa alla prova di casi di studio – positivi e negativi – si sviluppa una strategia, che può essere successivamente affinata e pianificata assieme al proprio team.

📝Vuoi approfondire l’argomento? Leggi anche: 

  1. Le skill più importanti per un Social Media Manager oggi
  2. Le competenze che il perfetto Digital Marketing Manager DEVE avere 

Lavorare con i social media: in agenzia o da freelance?

Se lavori con i social in agenzia per raggiungere gli obiettivi prefissati per ogni progetto, dovrai confrontarti ogni giorno con i tuoi colleghi: copy, analyst, seo, community manager, social strategist.

Come abbiamo visto, queste sono figure professionali che si muovono all’interno di questo schema per costruire attività e sinergie, rincorrendo risultati e conversioni.

Un lavoro di squadra ti permette di collaborare a stretto contatto con le persone, approfittando di una struttura organizzata e definita. 

Se preferisci, invece, un lavoro su cui puoi avere un controllo totale sulle modalità di lavoro e sulle tempistiche allora puoi optare per la professione da freelance, trovando un tuo portfolio di clienti personali. 

Quanto si guadagna lavorando con i social?

Lo stipendio in agenzia varia in base alla specializzazione, alla seniority, in base al ruolo che rivesti e alla nicchia di mercato di cui ti occupi.

Da freelance, invece, devi calcolare anche il tempo dedicato ad ogni progetto e alle specificità delle mansioni, stabilendo il prezzo più congruo in base alla tua esperienza. 

Content creator, influencer e blogger possono valutare costi singoli per la creazione e la pubblicazione di un contenuto (anche in questo caso la cifra si stabilisce in base al numero di follower, al coinvolgimento o a obiettivi precisi come, per esempio, le conversioni).  

Considera, poi, che diverse aziende stanno assumendo professionisti dei social media internamente. In questo caso, lo stipendio va calcolato in base alle mansioni richieste, il tempo dedicato, alle tue competenze. 

Come trovare lavoro se ti occupi di social media

Per lavorare in questo ambiente, specialmente in proprio, bisogna coltivare relazioni – anche offline – ed è comunque necessaria una conoscenza e una visione d’insieme.

Essere specializzati è importante, ma spesso le imprese ricercano figure ibride, che abbiano una discreta competenza di tutti questi micro-mondi del web.

Inoltre, ci sono alcuni accorgimenti da seguire per farti notare. Per esempio, puoi: 

  • Curare il tuo profilo LinkedIn, pubblicando post dedicati alla tua professione almeno un paio di volte alla settimana per far conoscere le tue competenze.
  • Aggiornare il portfolio, inserendo i progetti più creativi o performanti che hai realizzato. 
  • Condividere i tuoi lavori sui social, per mostrare ciò che sai fare curandone l’aspetto visivo e grafico. 
  • Partecipare a discussioni di settore, sia su LinkedIn che su Instagram, per emergere, fare rete e – magari – avviare collaborazioni interessanti. 
  • Quantificare i tuoi risultati nel curriculum, con dati specifici e spiegazioni utili per capire come hai raggiunto determinati obiettivi.
  • Creare un sito web personale, in cui includere informazioni su te, sui tuoi studi, ma soprattutto mostrando ciò che hai fatto e ciò che puoi fare. 

Per concludere, credo che esistano tre aspetti, forse i più importanti, per una persona che lavora con i social a tutti i livelli: passione, organizzazione e determinazione.

La professionalità va coltivata ogni giorno, in questo mestiere non si è mai arrivati, per fortuna! Ecco perché, oltre alla formazione di base nel settore della comunicazione, dovrai aggiornarti sulle ultime novità e sulle tendenze di settore.

In Bee Social, oltre a occuparci direttamente della comunicazione digitale per piccole e medie aziende, formiamo professionisti dei social media sia in azienda che da privati con corsi di web marketing specifici

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