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Situazione comune: hai appena pubblicato il tuo nuovo sito web o stai per farlo. Bello, bellissimo, con tutti quegli effetti, i pittogrammi nuovi fiammanti, la sidebar così efficace, le form contatti studiatissime, le schede prodotto ricche di informazioni… Tutto bello.
Ma hai pensato a sistemare anche tutti quegli aspetti “che non si vedono” ma che sono fondamentali per far capire a Google di cosa parla il tuo sito? Hai controllato che sia tutto “a puntino”, così da evitare figuracce o brutture con gli utenti?
Non è affatto un fase da trascurare, dato che si tratta di un momento fondamentale per favorire una corretta ed efficace visibilità delle pagine del tuo sito sui motori di ricerca, oltre a predisporre tutto perfettamente per gli utenti finali.
Oggi stiliamo una check-list di azioni da intraprendere quando si mette online un sito web. È anche una lista molto pratica – non tecnica, alla portata di tutti – per verificare che il tuo sito risponda presente all’ABC della SEO On-site (o on-page), ossia quella branca del digital marketing che tratta proprio il delicatissimo e strategico tema della visibilità sui motori di ricerca.
Vuoi supporto per il tuo nuovo sito web? Contattaci!11 cose da controllare prima di pubblicare un nuovo sito web
Sito visibile ai motori di ricerca – WordPress
Partiamo dalle basi: se usi WordPress come CMS, quando vai online devi accertarti che su Impostazioni – Lettura non ci sia la spunta su “Scoraggia i motori di ricerca ad effettuare l’indicizzazione di questo sito”.
Com’è ovvio, non vogliamo certo che Google non scansioni il nostro sito, anzi! Google prego si accomodi!
Controllo generale di tutte le pagine web
Non si sa mai che ci sia una visualizzazione errata, con elementi che si sovrappongono o informazioni sbagliate, incomplete, non aggiornate.
Quindi è bene aprire tutte le pagine sia in modalità desktop che mobile (smartphone e tablet – portrait e landscape) e osservare la corretta visualizzazione delle informazioni pubblicate, delle immagini, dei colori.
E’ utile anche fare un check che i link funzionino correttamente, anche se quest’azione può essere automatizzata tramite strumenti che controllino i link rotti pubblicati in un sito web: Check My Links e Link Checker, ad esempio, sono due add-on per Chrome che analizzano automaticamente la pagina web per andare a caccia di errori 404. Tutti i link non funzionanti verranno evidenziati in rosso. Facile e rapido.
Google Analytics e Google Search Console
Monitorare è oro colato e bisogna farlo fin da subito. Per questo si deve assolutamente installare Google Analytics e Search Console per capire quali sono le pagine più viste, le parole chiave che portano visite, i posizionamenti, i funnel degli utenti, gli errori eventuali che si possono generare nel tempo, le prestazioni rispetto ai Core Web Vitals, etc…
Per entrambi occorre preventivamente aprire un account, nel caso in cui non ne esista già. Il web developer che ha sviluppato il sito lo potrà fare in pochi secondi (è un semplice copia-incolla nel codice del sito).
Se stai facendo “fai-da-te”, una procedura spartana per Analytics prevede il copia – incolla dello script GA dentro “editor – footer”, prima del tag di chiusura </head>; in alternativa, in WordPress esistono numerosi plugin/widget per installare senza pensieri il codice di tracciamento.
Per Search Console: basta loggarsi con la stessa mail di Analytics e seguire una delle 4 procedure proposte di verifica dell’account.
Nella prima procedura inserite il file via FTP nella cartella www; una procedura più semplice prevede di verificare Search Console tramite il tracciamento di Analytics (è sufficiente cliccare, Google farà da se’).
Istruzioni e spiegazioni qui.
Ci sono molti altri modi e ognuno ha le sue preferenze. Un’alternativa professionale, qualora abbiate diversi script e codici da inserire nel sito, è rappresentata da Google Tag Manager (se sei neofita, evita).
Tra le operazioni importanti da attuare in GSC, c’è sicuramente il caricamento della Sitemap XML del sito (o delle sitemap, qualora fossero più di una).
Hai inserito tutti i Meta Tags?
Innanzitutto, cosa sono i Meta Tags?
Prendiamo la definizione 2.0 di Wikipedia:
I più importanti sono il Title della pagina, la Meta Description e il Tag Alt delle immagini. Per ciascuna pagina dovrai fornire un Title che descriva la pagina (max 50/60 caratteri) con una super-sintesi – parola chiave principale inclusa – di cosa parli in quella pagina; una Meta Description, ossia una descrizione un po’ più prolissa che inviti l’utente a leggere la tua pagina web (max 150/160 caratteri).
l Tag Alt potrebbe essere descritto come il titolo/title però applicato alle singole immagini.
Ora che abbiamo capito che diavolo sono e a cosa servono, torniamo a noi: alla pubblicazione di un nuovo sito web, devi verificare che su ogni pagina (ogni url) del tuo sito ci siano dei Meta Tags completi, chiari, ragionati.
Sarebbe opportuno che in ogni pagina ci fossero anche degli headings (sottotitoli) che cadenzino il testo guidando il lettore e i motori di ricerca, ma questa è un’altra cosa ancora. I Meta Tags e gli headings sono fondamentali per il tuo futuro posizionamento sulle varie SERP di Google, quindi forza e coraggio…
In generale, per ogni pagina è bene fare un controllo completo…
Per ogni testo presente nel sito, sia per pagine che per eventuali articoli, si deve avere cura di completare queste operazioni:
headings o intestazioni in italiano (H1, H2, H3, H4, H5, H6). Ricorda che deve essere presente solo un H1 per pagina.
Installazione di plugin utili, se usi WordPress…
Anche per altri CMS ce ne sono di analoghi; comunque con WordPress i plugin indispensabili da utilizzare fin dalla messa online del sito sono:
Ci sono molti altri plugin utilissimi, però questi sono proprio la base che devi verificare sia presente in qualunque progetto web.
File Robots.txt
Verifica che il file di Robots sia correttamente compilato (il rischio di fare errori gravi in termini di ranking Google è altissimo), e comunica la Sitemap.xml in Google Search Console, come abbiamo già accennato poco fa.
Le regole generali per la creazione di un file robots.txt sono:
Ecco un esempio di file robots.txt per consentire a tutti i motori di ricerca di accedere a tutte le pagine del sito web tranne la cartella “private”:
User-agent: *
Disallow: /private/
Non ci dilunghiamo oltre, poiché ci sono altre risorse specifiche fatte a meraviglia sul robots.txt. Ci sentiamo di linkare questa di Ahrefs, a nostro parere la migliore in assoluto.
Test delle Form Contatti e delle aree di iscrizione Newsletter, se presenti
Verifica che sia tutto funzionante e che l’amministratore riceva il messaggio corretto ed eventuali allegati.
Per migliorare la customer experience dei tuoi utenti è bene che lo stesso utente (che ha lasciato il messaggio sulla form contatti) riceva un messaggio da qualche parte che gli comunichi il felice esito dell’operazione; basta un semplice “abbiamo ricevuto la tua richiesta” oppure “grazie per esserti iscritto alla ns. newsletter“. Sulle form contatti che funzionano, puoi approfondire qui.
Lingue del sito
Se il sito è multilingue i messaggi di conferma o di errore devono essere in lingua; inoltre nei controlli sulle varie pagine dovrai fare attenzione ad eventuali traduzioni mancanti (caso frequentissimo, qualcosa scappa sempre).
Gli elementi obbligatori di un sito web: Privacy Policy, Cookie Policy, Dati Societari, Termini e Condizioni
Verifica che siano presenti Privacy Policy e Cookie Policy nella quasi totalità dei siti web; la P.Iva invece deve essere pubblicata (nel footer) assieme ai dati societari qualora appunto il sito web appartenga a una società / libero professionista. Per quanto riguarda i Termini e Condizioni, sono indispensabili per identificare le modalità d’uso di presidi web particolari, come ad esempio e-commerce e App.
Non scendo nel dettaglio; puoi imparare qualcosa in più qui: bee-social.it/come-adeguarsi-gdpr-azienda-sito
I temi relativi alle policy, poi, non si disbrigano in un attimo. Puoi approfondire sempre nel nostro blog la questione Cookie Policy con WordPress.
Se pubblico una pagina o l’home page del sito sui Social, cosa si visualizza?
Un’altra prova molto pratica da fare è proprio quella di osservare quali testi (titolo e descrizione) e quali immagini appaiono nel momento in cui si posta un link del sito appena pubblicato sui Social Network. Testi e immagini sono quelli giusti? Appaiono?
Se non appaiono rivolgiti allo sviluppatore del sito web; prima di chiedere aiuto, però, tenta la via del debugging con l’Open Graph Debug di Facebook e verifica che titoli, descrizioni e immagini siano correttamente associate a ciascuna pagina (il plugin per WordPress All in One Seo permette di correggere manualmente eventuali errori su ciascuna pagina).
Se il problema si presenta su LinkedIn, puoi utilizzare un tool analogo a quello di FB, chiamato Post Inspector.
In conclusione…
Anche solo da questa semplice check-list ti renderai conto che un sito web non è solamente un’operazione di “make-up”, un qualcosa piacevole da vedere.
Il lavoro di sviluppo di un sito web non si limita certo alla creazione del codice, alla stesura dei testi, al caricamento delle immagini e alla pubblicazione.
Anzi, “parlare la lingua” di Google obbliga a una serie di azioni sicuramente time spending e che richiedono cervello acceso e molta pazienza…
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