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Il brand Gallo ieri ha lanciato un’iniziativa molto creativa e divertente, che personalmente ho gradito: ha pubblicato un Facebook live video che per un’ora ha ripreso 4 ghiaccioli sciogliersi.
Spettacolo noioso? Non per gli utenti che hanno alimentato le oltre 40 mila visualizzazioni, dato che all’interno dei ghiaccioli erano stati collocati dei codici sconti per ottenere un costume a 1 euro (10 costumi in totale come montepremi).
Sconto enorme (è una specie di giveaway), tantissime visualizzazioni, sito down per l’alto numero di accessi degli utenti. Un successo quindi.
Eppure i commenti degli utenti non sono stati tutti di questo tenore. Ne riporto alcuni, alla rinfusa:
Ci sono – va detto – anche alcuni commenti che lodano l’iniziativa, un buon numero di like e condivisioni.
Vedendo alcune immotivate reazioni rabbiose degli utenti, ho ripensato all’articolo di Gianluca Diegoli sulla creatività, uscito pochi giorni fa. In sostanza, la creatività a tutti i costi è da evitare, dato che spesso l’efficacia e il value for money di un’iniziativa banale e semplice è maggiormente rilevante rispetto a campagne troppo sofisticate, artistiche e… incomprensibili per l’utente comune, che anzi può cominciare a provare fastidio verso il brand.
Il caso di Gallo è un fatto concreto a testimonianza di come anche la più lodevole e divertente delle iniziative possa cedere di fronte alla vox populi.
Iniziativa Top o Flop?
Rimango dell’opinione che questa sia stata una “bellissima idea con una strategia sfortunata”, che però porta ancora una volta alla conclusione che in tanti casi castelli troppo complicati o virtuosismi di comunicazione non siano sempre adatti alla platea virtuale dei fan di un marchio. Salvo che l’obiettivo non sia solamente il puro engagement dei fan, senza curarsi delle conseguenze.
Il modello Ceres sui Social (battute e community management a mio avviso pedante, popolare, contenuti fortemente legati ai fatti di attualità) è il contrario di quanto visto con Gallo: i Social di Ceres mi sembrano più “un insieme di idee banali in una strategia efficace“, almeno stando alle metriche Social di Ceres (più arduo misurare i ritorni per il brand).
Insomma, quando si parla di comunicazione Social bisogna fare una scelta tra “modello Fast Food” e “Cucina Gourmet”: da che parte stare?
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