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Lo scontro per la visibilità online sui motori di ricerca richiede sempre di essere curiosi e attenti anche per il più insignificante dettaglio, che spesso significa anche perdere un bel po’ di tempo nelle fasi di lavoro sul proprio sito, lo so, ma qualunque piccolo aspetto può fare la differenza.
Un caso classico: ottimizzare una pagina web con i più corretti headings (sottotitoli H1, H2, H3, H4 e così via), spaziando per bene i paragrafi e studiando le parole chiave centrali, quelle correlate, i sinonimi… per poi dimenticarsi di prestare attenzione alle immagini.
Le immagini costituiscono un elemento aggiuntivo fondamentale per l’utente, che avrà un contesto visivo chiaro, immediato, che lo tratterrà più tempo sulla pagina; ma anche per i motori di ricerca, che comprenderanno con maggiore facilità di cosa parla quella pagina web. Ma gli spider di Google, per capire cosa viene rappresentato in un’immagine, devono basarsi su elementi precisi come il titolo, il tag alt (o testo alternativo).
Non mi voglio dilungare troppo, sulle immagini ci sarebbe tantissimo da dire. Ma mi limito a indicare pochissime buone pratiche per trattare le immagini di un sito web in maniera ottimale per la SEO onsite.
[Ti interessa il tema SEO onsite? Qui trovi tutti gli articoli del nostro blog sul tema: www.bee-social.it/category/seo/]Sommario
Cosa devi ricordare nell’uso delle immagini di un sito in ottica SEO
Dimensioni e peso dell’immagine
Prima di tutto, prendi l’immagine e trattala come si deve: scala la dimensione, riducendola. Solitamente per una pagina web può essere sufficiente una dimensione nel lato più grande tra gli 800 e i 1000px. Salvala in Jpeg (più leggero) o Png ma opportunamente dimensionato. Meglio ancora se sai usare formati nuovi, come il WebP (il quale però non è visibile in tutti i browser; puoi studiare l’argomento qui: https://developers.google.com/speed/webp).
Puoi anche avvalerti di programmini gratuiti come ImageOptim per Mac o ImageResizer (interamente online), con il quale riduci ulteriormente e automaticamente il peso delle immagini. Interessante anche uno strumento analogo a ImageResizer, che si chiama CompressJpeg.
Il funzionamento è banalissimo: basta trascinare con drag & drop o con caricamento una o più immmagini (anche massivamente fino a 20 immagini nello stesso momento) per comprire e alleggerire le immagini in formato jpeg, png, svg, gif ma anche PDF (molto interessante la possibilità di alleggerire anche i PDF più pesanti).
Nella realtà, ancor più che la larghezza o l’altezza in pixel delle immagini, conta infatti il peso. Per uno slider, infatti, potrai dover utilizzare immagini anche oltre i 1900px, ad esempio, viceversa l’immagine potrà risultare sgranata.
Conta molto di più il peso dell’immagine: di consueto, per un’immagine inserita normalmente in una pagina web, il consiglio è quello di non superare i 100 KB, salvo eccezioni in cui la qualità dell’immagine e la resa sono cruciali.
Rinominare il file da caricare sul sito
Rinomina l’immagine in maniera descrittiva e sensata, anche con un occhio alla SEO: il codice che assegna la macchina fotografica non va bene (es. GP_076), meglio “collana di perle girocollo” se parliamo di quel tipo di gioiello, ad esempio.
Titolo, Tag Alt, Didascalia e Descrizione
Una volta caricata l’immagine, in WordPress, in Shopify e in tantissimi altri CMS troviamo Titolo, Testo Alternativo e spesso anche Didascalia e Descrizione. Vediamo come trattarli.
Ultimi aspetti, non irrilevanti:
Adozione del “Lazy Loading”
Questa è una novità più recente: come testimonia il grafico seguente, tuttavia, viene sempre più adottata.
Di fatto, quindi, è un caricamento differito e ritardato: il lazy load – letteralmente “caricamento pigro” – farà apparire le immagini solo quando l’utente ci capiterà sopra allo scroll della pagina
Pare che questa configurazione sarà di default nelle prossime versioni di WordPress, ma a prescindere dal CMS utilizzato, è possibile impostare il lazy load semplicemente facendo ricorso a plugin (o moduli o estensioni) specifici.
Spesso poi il lazy loading è una delle funzionalità attivabili nei plugin di cache.
È una soluzione facile da adottare, che ti aiuterà nella velocità di caricamento della pagina (aspetto fondamentale per l’ottimizzazione SEO).
Infine, se vuoi conoscere altri dettagli e statistiche sul mondo delle immagini online, questa è la risorsa che stai cercando. Questo è quanto. Buona ottimizzazione delle immagini
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