SAS Forum Milan 2019

SAS Forum Milan 2019: Shape the New

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Come dare forma al nuovo?
Questa è stata la domanda che ha accompagnato l’edizione 2019 di SAS Forum Milan tenutosi il 4 giugno nell’innovativa cornice del Mi.Co. in piena Milano CityLife. Una giornata tutta dedicata ai dati e a quello che con essi possiamo fare per dare forma ad un business nuovo, che ancora oggi non conosciamo a fondo, ma che, con le giuste ispirazioni, può portare senza dubbio al successo per moltissime aziende che desiderano guardare avanti poggiando passi sicuri sulla storia dei propri processi che generano quantità infinite di dati.

Tutto inizia con lo slogan “Shape the New” e l’intervento di vari speakers. Marco Icardi, Regional Vice President SAS e CEO SAS Italy, ha l’onore di aprire le danze davanti ad un pubblico di oltre 2.000 persone, invitandoci a ragionare proprio su questo e su come “orchestrare” a puntino il percorso delle aziende di manager, dirigenti, responsabili riuniti in sala. Gli Analytics e l’Intelligenza Artificiale sono possibilità reali che ci aiutano a sostenere l’intero processo vitale del nostro pianeta e proprio per questo vanno sfruttate e modellate a misura di azienda garantendo sempre piena sicurezza delle informazioni che esse trattano.

Molto apprezzato dal pubblico anche l’intervento di Anders Indset, definito il “filosofo del business”, mirato a ragionare su molteplici aspetti ed abitudini della nostra vita che vanno contro il modello che ci servirà nel prossimo futuro. Quasi come un visionario, ha fatto ragionare la platea radunata in plenaria su come nei prossimi anni, saremo costretti a muovere i nostri passi in ambito business: massimizzare il proprio profitto sopra ogni altra cosa, costerà caro all’intera umanità. Un avvertimento, un monito, che al momento servirà a gettare le basi per un approccio futuro all’economia globale.

Ma quali aziende hanno già iniziato a “modellare il nuovo”?
Si sono susseguite sul palco diverse realtà che stanno già puntando tutto sul futuro, con tecnologie innovative in grado di raccogliere già oggi spunti utili per il “domani”: BANCOMAT, Yolo Group e Volkswagen Group Italia hanno messo avanti molta tecnologia in questo senso, analizzando le abitudini dei propri clienti e modificando il proprio modello di business per arrivare prima della concorrenza ad una nuova era economica.

Il pomeriggio è stato scandito dagli Inside Forum, spazi di confronto guidati da esperti addetti ai lavori che hanno raccontato casi pratici di applicazione di strumenti legati agli Analytics e all’Artificial Intelligence. Abbiamo infatti avuto l’onore di seguire con stupore come i dati rilevati dal Policlinico Gemelli di Roma possono essere utili per migliorare il servizio erogato dall’ospedale stesso e a garantire tempi certi di attesa al momento preciso nel quale viene prescritta una prestazione…e non solo. In questo percorso ci ha accompagnati il Dott. Vincenzo Valentini, Scientific Deputy Director Head Health Big Data del Policlinico Gemelli che abbiamo avuto il piacere di intervistare:

Il progetto portato avanti all’interno del Policlinico, ha risvolti positivi sul medico e sul paziente. Grazie ad alcuni algoritmi e analizzando una mole importante di dati, è possibile stabilire a priori se in determinate condizioni ha senso una terapia o un’altra.
Nonostante il ruolo decisionale del medico sia fondamentale in qualsiasi situazione, i colleghi tendono a vedere positivamente un lavoro che aiuta a valutare le opzioni disponibili in base ai dati e alle specificità del caso. Al medico rimane sempre e comunque l’autonomia conservando il proprio carico morale, etico e legale. Quindi il modello predittivo non può essere assoluto. Inoltre il ruolo professionale è fondamentale: è estremamente complicato sostituire un medico con un robot, sia per il rapporto umano, sia per il numero enorme di informazioni sul paziente.

Temi che ricordano alcune pellicole di fantascienza del secolo scorso, ma che in un qualche modo hanno dato ispirazioni per il futuro: il desiderio continuo dell’uomo di scoprire o inventare l’impossibile oggi diventa reale, ma dobbiamo saperlo sfruttare al meglio.

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