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Oggi raccontiamo il caso di Rallyssimo.it, uno dei principali siti di news in lingua italiana relative al mondo dei rally. Un sito da circa 100 mila visite al mese nell’ultimo trimestre che ha visto in questo inizio 2017 una vera e propria esplosione.
Si tratta di un progetto nato in Retorica Comunicazione come sito “test”, il classico sito in cui trovare soluzioni senza correre rischi e che sta diventando qualcosa di più.
Al momento ci “lavorano” 2 programmatori, 9 autori/appassionati, 1 grafica e un pugno di fotografi, ognuno con le proprie idee e competenze.
Da zero a 4000 visite al giorno – Intervista ad Alex Alessandrini
Abbiamo posto alcune domande ad Alex Alessandrini, tra i soci dell’agenzia Retorica Comunicazione e demiurgo di Rallyssimo.it e grande appassionato di ciclismo.
Da dove nasce l’idea di rallyssimo e cosa avevi in mente quando hai pensato a questo progetto?
L’idea di Rallyssimo nasce durante un Rally di San Marino di qualche anno fa. Seguo i rally fin da bambino e in quell’occasione ho notato più di altre volte quanto mancasse un sito che fornisse informazioni tempestive, capillari ed aggiornate su questo sport.
Non un sito che riportasse i tempi (di quelli ce ne sono e funzionano benissimo) ma una sorta di magazine online che aiutasse gli appassionati a vivere questo sport per sette giorni a settimana, con notizie costanti a livello locale, nazionale e internazionale. Avevo la sensazione che ci potesse essere una nicchia vera su cui lavorare e, nonostante qualche scetticismo iniziale, siamo partiti.
Brevemente, che strategia hai seguito per far crescere il portale?
Nei suoi due anni di storia ci sono fasi ed elementi tecnici ben definiti che hanno consentito al sito di prendere piano piano quota. La prima è sicuramente quella del tema grafico. L’unione del mio approccio più orientato al marketing e ai contenuti con quello più tecnico di Michele, il nostro webmaster, ci ha permesso di trovare le giuste soluzioni grafiche (con la mano santa di Elena) e funzionali, guidate dell’organizzazione tassonomica derivante dalla keyword research.
Insomma per farla breve, abbiamo studiato come e cosa le persone cercavano e abbiamo fatto in modo di farglielo trovare nel modo più semplice possibile da ogni dispositivo. Un albero del sito semplice e di facile fruizione.
Cercando di anticipare quello che le persone cercavano e facendo in modo che ogni contenuto fosse trovabile piano piano anche sui motori di ricerca.
Con questa costanza abbiamo potuto iniziare a coinvolgere le persone tramite Facebook, innescando un circolo virtuoso: articoli sui social con costanza e pop-up con richiesta di diventare fan per chi non lo avesse ancora fatto. Senza insistere, mettendola sempre sul lato della passione.
A quel punto abbiamo passato in rassegna gruppi, forum, blog e Magazine cercando di infilare sempre con qualità e rispetto il nostro nome e la reazione a catena, spinta da contenuti di livello sempre più alto, ha preso il via. Sono arrivati sempre più utenti che hanno portato nuovi collaboratori, ognuno di loro con i propri contenuti.
Oggi il sito ha scalato molte delle gerarchie legate all’informazione nel mondo dei rally e gran parti delle basi teoriche che avevamo pensato per il posizionamento organico sono divenute risultati concreti che contribuiscono alle sue performance. Un esempio sono le classifiche: provate a digitare “classifica WRC” su Google e scoprirete che il sito ufficiale del World Rally Championship non è la fonte più autorevole oggi per Google, figo eh?
Ed ora che il sito ha questo tipo di dimensione posso ricredermi su un concetto che avevo sempre pensato fosse pure utopia: la link earning. Esiste ed è veramente figlia di contenuti di qualità ma bisogna avere la pazienza di aspettarla per diverso tempo, specie su un progetto che parte da zero come Rallyssimo.
C’è qualcosa che non faresti o che avresti fatto diversamente, pensandoci a posteriori?
Onestamente no. Tutte le scelte e le decisioni sono venute abbastanza naturali e seguendo più la logica dell’appassionato che quella del marketer. E oggi ci sono 15mila persone su Facebook (sì, è una vanity metric ma lasciatecela godere) che ci seguono principalmente perché hanno riconosciuto questa filosofia nel portare le cose avanti.
Il progetto Rallyssimo che insegnamento trasversale può trasmettere a qualunque progetto online?
Aldilà di qualsiasi tecnicismo, l’elemento che sta permettendo al sito di continuare a crescere è l’osservazione della nicchia, tanto dall’esterno quanto dall’interno. Essere parte attiva delle informazioni che cerchiamo di divulgare ci permette di riuscire ad anticipare le esigenze su un evento, un team od un pilota.
Il resto lo fa l’onestà con cui parliamo ai nostri lettori che, col tempo, hanno smesso di considerarci un blog di amici e ci hanno offerto la stessa fiducia che si da ad un giornale (pur non essendoci, per ora, nessun giornalista professionista nello staff). Osservazione del proprio pubblico e sincerità verso i propri utenti sono sicuramente due caratteri che qualsiasi sito deve avere se vuol provare a dire la sua nel suo settore.
Parliamo di un argomento tabù: i soldi e le persone necessarie per far volare un progetto online. Internet è veramente quel luogo in cui “bastano passione e costanza” o bisogna mettersi in testa che per non fallire occorre investire?
Il fatto che finora Rallyssimo sia stato un sito test e non un money site ci ha permesso di lavorarci con la serenità giusta e senza essere condizionati dal bisogno di monetizzare. E anche grazie a questo spirito, sono riuscito a trovare altre persone con cui condivido una passione e che ragiona sempre in funzione di ciò che è meglio per gli appassionati e non per un obiettivo di business.
Quindi per questa esperienza diretta posso dirti che, dopo un’opportuna base tecnica, il resto lo hanno fatto veramente passione e costanza. E continueranno a farlo finché sarà possibile.
Grazie Alex!
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